Addio Cosa Nostra: la vita di Tommaso Buscetta by Pino Arlacchi

Addio Cosa Nostra: la vita di Tommaso Buscetta by Pino Arlacchi

autore:Pino Arlacchi [Arlacchi, Pino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: no cover, 1990, italiano, archivio italiano
ISBN: 9788817842990
Google: _5dwQgAACAAJ
Amazon: 8817842990
editore: Rizzoli
pubblicato: 1994-11-14T22:00:00+00:00


Il luogo non

era stato scelto a caso.

Volevo mostrare a La Barbera che le sue parole sarebbero state ascoltate in un clima amichevole.

La Barbera arrivň puntuale assieme a due altri uomini d’onore, Stefano Giaconěa e un consigliere della sua famiglia, un certo Accardi.

Oltre a me e al padrone di casa, c’erano il mio ex rappresentante Gaetano Filippone, Gioacchino Pennino con il suo vice Rosario Mancino e il suo capodecina Pietro Davě, e Leopoldo Cancellieri con il suo vice.

La Barbera non perse tempo.

Iniziň una violenta filippica contro la Commissione e lanciň nuovamente le solite minacce di morte contro tutti i suoi membri.

Poi aggiunse: ŤSono tutti buffoni e in malafede.

Altrimenti non avrebbero consentito ai tre capifamiglia, a Matranga, Troia e all’altro, di disobbedire alla regola che valeva per tutti gli altri.

Perché non li hanno ammazzati, visto che si ribellavano? E perché mio fratello non č tornato vivo dalla seduta? Perché due pesi e due misure? Rispondimi, Masino.

Rispondimi tu, che fai tanto il ragionatore e parli sempre di Commissione e di regole!ť. ŤPerché hai ucciso Bernardo Diana?ť ribattei a bruciapelo. ŤPerché hai messo le bombe a casa di Totň Greco e di Di Peri?ť La Barbera cambiň espressione.

Divenne paonazzo e si mise a gridare: ŤSono accuse infamanti! Non ho fatto niente di tutto questo! Confermo che voglio distruggere tutti quei farabutti della Commissione, ma non con le bombe.

Nessuno si deve permettere di pensare che ho a che fare con le bombe e con la morte di Diana.

Chi ha commesso quelle azioni č un cornuto e uno sbirroť.

Mi bastarono queste parole per capire che La Barbera stava dicendo la veritŕ.

Se fosse stato l’autore degli attentati, avrebbe detto che era stato giusto farli.

Era troppo pieno di sé per darsi del cornuto e dello sbirro.

In quel momento Cancellieri e Filippone ebbero l’idea infelice di chiamarmi da parte per suggerirmi di chiudere l’incontro perché sembrava una perdita di tempo.

Non credevano a La Barbera.

Ribattei irritato che loro lo conoscevano quanto me e che, se erano convinti giŕ prima che avrebbe mentito, avrebbero dovuto cancellare l’appuntamento.

Quando rientrai nella stanza dove si svolgeva l’incontro, vidi Angelo La Barbera, Giaconěa e Accardi in piedi.

Angelo aveva la pistola in pugno e stava minacciando i presenti. ŤChiunque fa una mossa č un uomo morto!ť Accardi gli era vicino e cercň di farlo desistere, ma ricevette un violento spintone che lo fece cadere a terra.

Allora La Barbera si rivolse a tutti noi. ŤAdesso me ne vado.

Guai a chi prova a fermarmi.

Giaconěa č imbottito di tritolo.

Se vedo un movimento sbagliato, lo faccio saltare assieme a tutto il palazzo.ť Impazzii per la collera nei confronti di quell’incosciente criminale che non si preoccupava delle vite innocenti che metteva in pericolo.

Non gliene importava niente dei miei bambini che stavano giocando sopra le nostre teste.

Questo era il ringraziamento per averlo trattato da amico.

Feci per scagliarmi contro di lui, ma fui bloccato da Pietro Davě che mi afferrň da dietro la schiena impedendomi ogni movimento. ŤPazzo delinquente!ť urlai a La Barbera che stava dirigendosi verso l’uscita assieme ai suoi uomini. ŤRicordati che d’ora in poi non sarŕ piů la Commissione ad ammazzarti.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.